West Nile Virus: arriva la decisione sulle misure di prevenzione
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

West Nile Virus: arriva la decisione sulle misure di prevenzione

puntura di zanzara sulla pelle

Il Centro Nazionale Sangue estende le misure contro il West Nile Virus fino al 30 novembre 2025. Cosa cambia per i donatori.

Il West Nile Virus, trasmesso principalmente dalle zanzare del genere Culex, è ormai da anni oggetto di sorveglianza da parte delle autorità sanitarie italiane, soprattutto durante la stagione estivo-autunnale. Il virus, spesso asintomatico, può essere trasmesso anche attraverso le trasfusioni di sangue, motivo per cui il sistema sanitario nazionale adotta specifiche misure di prevenzione nel settore trasfusionale.

Recentemente, come riportato da avis.it, il Centro Nazionale Sangue ha pubblicato una circolare in cui annuncia la proroga delle misure preventive fino al 30 novembre 2025. La decisione si basa su valutazioni legate all’andamento climatico stagionale e all’attuale quadro epidemiologico, che continuano a rendere necessario un controllo attento della diffusione del virus. La circolare include anche riferimenti ai territori esteri considerati a rischio durante la stagione 2025.

zanzara
zanzara

Misure per i donatori e test WNV NAT

La circolare ribadisce che ai donatori di sangue che abbiano soggiornato negli Stati Uniti o in Canada si applica la sospensione di 28 giorni dal rientro, indipendentemente dal periodo dell’anno. Questo criterio si inserisce in un più ampio insieme di misure pensate per garantire la sicurezza del sangue raccolto. In caso di soggiorno in zone italiane o estere segnalate come a rischio, il donatore potrà essere temporaneamente sospeso dalla donazione oppure sottoposto a un test specifico, noto come WNV NAT, che permette di individuare la presenza del virus prima della donazione.

L’importanza della prevenzione trasfusionale

Queste misure non hanno lo scopo di ostacolare la donazione, ma piuttosto di mantenerla sicura per tutti. Il sistema trasfusionale italiano, infatti, non prevede mai blocchi totali delle donazioni, ma adotta protocolli mirati in base al rischio. È fondamentale che ogni donatore informi i centri trasfusionali sui viaggi o soggiorni in zone a rischio. La collaborazione dei cittadini, unita al monitoraggio costante delle autorità sanitarie, permette di contenere la trasmissione del virus e di continuare a garantire disponibilità di sangue sicuro per chi ne ha bisogno.

Leggi anche
Hamas dopo la guerra a Gaza: ancora 20mila uomini e capacità militare residua

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 22 Ottobre 2025 9:44

Hamas dopo la guerra a Gaza: ancora 20mila uomini e capacità militare residua

nl pixel